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Un attento esame dei dipinti di Caravaggio mostra come gli elementi più espressivi, cioè i volti e le mani, siano disposti inequivocabilmente lungo circonferenze e linee rette. Egli ha dunque utilizzato degli schemi geometrici per progettare le composizioni dei propri capolavori creando punti focali e direzioni salienti nelle immagini. Questi schemi geometrici sono serviti per costruire vere e proprie scene di teatro. Come ha detto Dario Fo, la geometria può essere utilizzata per rappresentare il divenire di un moto legato ad una progressione di slancio gestuale. I capolavori esaminati in questo saggio sono: Il Martirio di San Matteo, La Deposizione, La Madonna dei Palafrenieri, La Madonna del Rosario, La Decollazione di San Giovanni e L'Adorazione dei Pastori. Non è possibile capire questi dipinti senza capire gli schemi geometrici in base ai quali le loro composizioni sono state ideate.